Bian Que è considerato una delle figure più importanti nella storia e nello sviluppo della medicina cinese.
Bian Que visse più o meno nello stesso periodo di Confucio (periodo primaverile e autunnale intorno al 552–479 aC).
Il suo vero nome era Qin Yueten, ma le sue capacità mediche erano così incredibili che gli fu dato il nome del leggendario dottore Bian Que, ai tempi dell’era di Huang Di.
Il nome Bian Que era originariamente usato per riferirsi a un magico uccello cinese che possedeva poteri magici nel curare le malattie umane.
La sua esistenza sarebbe rimasta sconosciuta se non fosse stato per una straordinaria scoperta fatta da un archeologo anni fa.
Sono state trovate delle strisce di bambù insieme ad altre preziose reliquie, all’interno di quattro tombe della dinastia Han occidentale (206 aC – 24 dC) nella città di Tianhui nella provincia cinese di Sichuan.
Tra i ritrovamenti c’erano quattro telai, nove libri di medicina, 50 tavole di legno con iscrizioni, 240 articoli di lacca, gioielli e figure tombali.
Dei nove libri di medicina, alcuni sono stati verificati come trattati medici scritti dal medico Bian Que.
Una sua famosa dichiarazione :
“Quando una malattia è solo superficiale, può essere raggiunta da intrugli e applicazioni.
Quando una malattia è nel sistema sanguigno, può essere raggiunta perforando.
Quando è nello stomaco e nell’intestino, può essere raggiunto da estratti alcolici.
Ma una volta penetrato nel midollo osseo, cosa può fare un dottore?
Il famoso storico cinese Si Maqian ha scritto la biografia di Bian Que in cui discute molte storie legate allo straordinario Medico di quando ha effettuato cure mediche quasi miracolose e persino riportato in vita i morti.
Per questo motivo, a volte viene definito il “dottore dei miracoli“.
Trattava ricchi e poveri in egual modo ed era considerato un uomo molto giusto e di grande umiltà.
La sua comprensione della medicina di quell’epoca non era seconda a nessuno e lo storico Si Maquian ha dichiarato:
“ Bian Que ha esposto la medicina come principio guida della tecnica medica, le generazioni successive la seguono e non possono più cambiarla. “
Si presume che Bian Que potrebbe essere stato uno dei primi medici ad avere formulato la teoria della circolazione.
Si dice che abbia detto : ” Il sangue e l’energia vitale (Qi) si muovono nel corpo attraverso i canali “.
Bian Que morì nel 310 a.C., i dettagli esatti della sua morte non sono chiari, ma si pensa che sia stato assassinato da Li Mi, che era un ufficiale medico reale nello stato di Qin. Si ritiene che la ragione dell’omicidio sia stata la gelosia professionale.
Bian Que ha scritto il libro Bian Que Neijing (classico interno di Bian Que), creando così la base nella medicina cinese e portando un importante sviluppo della scienza medica cinese.
Sosteneva che un medico con la presa del polso dovrebbe essere in grado di diagnosticare una malattia esclusivamente dalle condizioni del polso e dalle sue caratteristiche.
Ancora oggi i medici di Medicina cinese che studiano i canali energetici seguono il metodo di Bian Que.
Tuttora i metodi da lui descritti come le “Quattro fasi” rimangono una base importante per le diagnosi nella medicina tradizionale cinese.
Le Quattro fasi :
Osservare (occhi, orecchi, viso, mani, pelle, capelli, peli, mucose, lingua urine, feci e sangue mestruale).
Ascoltare e annusare (voce, alito, respiro, tosse, singhiozzo e sudore).
Chiedere (segni e sintomi, alimentazione, stili di vita, riposo notturno e abitudini, pieno e vuoto correlato ai vari aspetti dell’ individuo).
Palpare (polsi, zone dolorose, meridiani, punti diagnostici e dolorosi, accertarsi della presenza di calore o freddo, zone con presenza di pieno o vuoto).
Il Suwen ci mai aiuta a comprendere l’ importanza della diagnosi in Medicina cinese e ci fornisce pratiche indicazioni che possiamo andare ad inserire nelle “Quattro fasi”.
Suwen Cap.5
Colui che eccelle nella diagnosi,
esamina il colorito e prende i polsi
per distinguere innanzitutto tra lo Yin e lo Yang;
attraverso la distinzione del chiaro e del torbido
percepisce la localizzazione;
attraverso la considerazione delle difficoltà a respirare
e attraverso l’ascolto di suoni e dei rumori,
percepisce dove risiede il male;
attraverso l’osservazione della potenza e dell’equilibrio;
del rotondo e del quadrato,
percepisce ciò che comanda la malattia;
attraverso la presa dei polsi al piede e al pollice,
osservando se sono superficiali o profondi,
scivolosi o rugosi,
percepisce ciò che ha prodotto la malattia;
il suo trattamento è allora impeccabile,
perché la diagnosi non sbaglia mai.
Le quattro fasi sono un dono con cui possiamo renderci conto con quanto amore possiamo aiutare una persona.
Grazie Bian Que e grazie Suwen.